La salute sessuale ha affiancato alla visione della medicina orientata verso la prevenzione o cura delle malattie e del dolore un nuovo concetto che è la tutela del benessere e del piacere.
Mentre nel passato la donna era considerata più uno strumento per il piacere maschile, oggi ha conquistato il diritto a vivere ed esprimere in prima persona il suo piacere sessuale. Per far luce su come l’universo femminile si rapporti con i vari aspetti di questa importante conquista, ho ideato e coordinato in collaborazione con l’Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata (AISPA) presieduta dal Prof. Willy Pasini una ricerca denominata erosfem, rivolta a donne in età compresa tra i 20 e i 45 anni, alcuni risultati della quale rappresentano la spina dorsale del libro ‘Il piacere al femminile. Miti e realtà della funzione orgasmica femminile’ che ho avuto il piacere di scrivere con Milena Passigato. Di solito si fanno riferimenti a studi di origine anglosassone e visto che il campione di questa ricerca è invece tutto italiano proviamo a sbirciare e commentare alcuni dei risultati emersi.
L’84% delle intervistate dichiara di masturbarsi e la metà di esse ha cominciato a farlo prima dei 14 anni. Quasi il 90% di esse riferisce di raggiungere sempre o quasi sempre l’orgasmo stimolandosi i genitali in un tempo raramente superiore ai 10 minuti. Siamo ben lontani dalla visione del passato che dipingeva la donna come disinteressata al piacere fisico, inibita da tabù socioculturali e con tempi di risposta sessuale molto più lunghi dell’uomo. Questi dati ci danno conferma che le nuove donne hanno saputo recuperare un importante rapporto di confidenza con il proprio corpo, che si dedicano all’esplorazione delle sensazioni ad esso correlate e che in buona parte hanno saputo rimuovere quelle inibizioni psicologiche frutto di una cultura ad impronta maschilista. Libere non solo di fare, ma anche di pensare. Un 60 % di esse riferisce infatti di utilizzare l’immaginario sessuale come strumento capace di facilitare ed intensificare l’acme del piacere. Possiamo anche aggiungere libere di giocare con il proprio corpo, visto che quasi 5 su 10 affermano di aver provato ad utilizzare i sex toys ( vibratori, dildo, etc… ) durante l’autoerotismo.
E nei rapporti con il proprio partner? Le cose vanno diversamente; emerge una maggior difficoltà a raggiungere l’orgasmo quando non è la donna a stimolare i propri genitali ma è il proprio compagno a farlo. Quali sono le motivazioni correlate a questa difficoltà? Nella maggior parte dei casi viene riferita una incapacità ad abbandonarsi alle sensazioni che ci fa capire quanto sia importante per una donna un rapporto di profonda fiducia nei confronti del suo uomo per poter liberare gli ormeggi e navigare nei mari del piacere. Ma è interessante osservare che in un terzo dei casi è l’incapacità maschile nello stimolare adeguatamente le zone erogene che rende difficile questa navigazione. Uomini da educare quindi? Forse, ma visto che dai dati in nostro possesso emerge anche una incapacità di lei a spiegare e a chiedere a lui come le piace essere stimolata, l’attenzione va posta sull’aspetto comunicativo tra i componenti della coppia che spesso è ben lontano dall’essere adeguato e funzionale.
Ma cosa è più importante per il piacere delle nuove donne? I dati parlano chiaro e ci confermano quello che oramai si pensava fosse solo uno stereotipo: i sentimenti. Lo affermano 7 donne su 10. Poco valore invece per le dimensioni del pene, importanti in modo significativo solo per 1 donna su dieci. Quante preoccupazioni inutili, possiamo dire, affollano le menti degli uomini che si illudono di poter misurare con il righello la loro capacità di far provare piacere ad una partner.
Utilizzare un contraccettivo per poter programmare la propria vita riproduttiva è oramai una consuetudine per ognuno di noi, ma se andiamo a vedere qual è l’impatto dei vari metodi sul piacere femminile scopriamo che Il coito interrotto ed il preservativo lo riducono significativamente; più del 40% delle donne riferisce infatti un peggioramento della propria funzione sessuale correlata all’utilizzo del condom. Sappiamo quanto tale strumento sia importante per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale; capire che le reticenze verso di esso non sono solo maschili, come si pensava, ma anche femminili, sarà senz’altro d’aiuto per adottare nuove e più efficaci strategie nelle campagne di prevenzione e di educazione sessuale. La pillola al contrario risulta essere una preziosa alleata del benessere sessuale; con una simmetria inversa rispetto al preservativo all’incirca un 40% di donne riporta un miglioramento del proprio piacere correlato all’utilizzo dei contraccettivi ormonali.
Nel 1989 gli schermi cinematografici diffondevano la celebre scena di un finto orgasmo simulato in un bar interpretato da Meg Ryan nel film ‘Harry ti presento Sally’. A 20 anni di distanza la realtà che emerge dal nostro studio è che più di sei donne su dieci fingono l’orgasmo e nella maggior parte dei casi lo fanno per non deludere il proprio compagno. Perché le donne utilizzano la simulazione dell’orgasmo così spesso rimane un mistero, ma qualche chiave di comprensione cominciamo ad averla. Non è che di base ci sia una difficoltà a raggiungere ciò che viene simulato, basti pensare che il 65% del nostro campione riferisce di avere più o meno frequentemente orgasmi multipli. Il problema è che spesso l’uomo vuole che la propria compagna raggiunga il piacere come e quando piace a lui e quindi la finzione diventa l’unica possibilità per farlo contento. Ad esempio solo poco più della metà delle donne raggiunge l’orgasmo durante il coito senza la stimolazione del clitoride ma gli uomini continuano ad ignorare questa cosa e considerano normali solo quei rapporti completi in cui il godimento è simultaneo.
Ciò che in conclusione emerge dalla prima analisi dello studio erosfem è che la sessualità femminile, se per alcuni aspetti si è trasformata nel tempo, per altri mantiene le sue caratteristiche peculiari che la differenziano da quella maschile.
Il 75 % delle intervistate afferma che la propria soddisfazione sessuale non è necessariamente legata al raggiungimento dell’orgasmo.
Le donne nuove confermano quindi la loro complessità ed il loro bisogno di integrare gli aspetti corporei, cognitivi e affettivi della sessualità per poterla vivere al meglio.
La sessuologia spesso concentra la sua attenzione sulla periferia, ma le risposte delle donne ci ricordano che, come diceva Woody Allen, l’organo sessuale più importante non sta in mezzo alle gambe, ma in mezzo alle orecchie.
Per chiunque fosse interessato ad approfondimenti, il libro ‘Il piacere al femminile. Miti e realtà della funzione orgasmica femminile’ edito da Franco Angeli nella collana di Psicosessuologia è disponibile per l’acquisto nelle migliori librerie o direttamente on line anche in formato e-book a questo link
https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=23715&Tipo=Libro&strRicercaTesto&titolo=il+piacere+al+femminile.+miti+e+realta+della+funzione+orgasmica+nella+donna
Dr. Roberto Bernorio
Ginecologo – Psicoterapeuta - Sessuologo clinico
Segretario AISPA