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Affiliata a: F.I.S.S. (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) - E.F.S. (European Federation of Sexology) - W.A.S. (World Association for Sexual Health)
Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata
A.I.S.P.A.

Presidente dr. Roberto Bernorio 
Presidente onorario prof. Willy Pasini 

RAPPORTI ANALI

Buongiorno dottore, mi chiamo Fabio, ho 38 anni, e sono sposato da 7. La mia relazione dal punto di vista sessuale è sempre andata bene, se non fosse per il recente desiderio di mia moglie di essere sodomizzata. È un’idea che non ho mai preso in considerazione, ma se ci penso sono pieno di perplessità. Lei si lamenta che io abbia finora ignorato questa parte del suo corpo. È normale questa sua richiesta? Secondo il suo parere come mi dovrei comportare? Mi creda; mi sento a disagio.

Con il termine sodomia si intende definire una pratica sessuale che consiste nell’inserimento del pene attraverso l’orifizio anale della o del proprio partner. Alcuni uomini ritengono a torto che tale pratica sia appannaggio degli omosessuali e la rifiutano perché li fa sentire minacciati nella propria identità. In realtà gli studi a proposito ci dicono che la sodomia è addirittura più frequente tra gli eterosessuali. Certamente l’atteggiamento di certe culture non ci facilita ad immaginare i rapporti anali come qualcosa di normale; basti ad esempio pensare che in alcuni stati americani, considerati come paesi molto evoluti, possono addirittura essere considerati un reato. Ma restando nel quotidiano, tu stesso ti sarai reso conto che pochissime persone parlano apertamente e tranquillamente della regione anale, essendoci ben poca familiarità con questa parte del nostro corpo. Per lo più l’ano è considerato una zona sporca, poco visibile, per nulla esplorata, che provoca un forte imbarazzo. In quest’epoca di liberazione sessuale gli atteggiamenti rivolti al piacere anale sono ancora largamente determinati più dalle dinamiche del tabù che dalla conoscenza scientifica. Come vedi il tuo disagio non è quindi strano ed è assolutamente comprensibile. Il mio consiglio è di accettare la richiesta di tua moglie, approcciandoti al coito anale con molta gradualità. Dedicatevi insieme in un primo momento alla sola esplorazione di questa parte del corpo cercando di cogliere tutte le sfumature tattili e sensitive; la complicità che saprete sviluppare vi guiderà con dolcezza ai passi successivi più opportuni per il vostro appagamento.  

COMMENTO

I rapporti anali sono a tutt’oggi relegati ad essere un tabù inamovibile. Eppure ognuno di noi ci si confronta prima o poi in maniera diretta. La scarsa disponibilità a parlarne rende difficile talvolta il confronto anche all’interno di relazioni sane ed equilibrate.


Roberto Bernorio

Specialista in ginecologia - Psicoterapeuta - Sessuologo clinico